lunedì 3 giugno 2013

Iniziative per il Recupero dei Prodotti Alimentari

Nel mondo esistono numerose ORGANIZZAZIONI e iniziative di intervento finalizzate alla riduzione e/o al RECUPERO DEI PRODOTTI ALIMENTARI NON PIÙ VENDIBILI MA ANCORA COMMESTIBILI che, una volta finiti fuori dal mercato, sarebbero destinati alla distruzione ed invece vengono distribuite a strutture deputate all’assistenza di persone e famiglie indigenti o emarginate.
Organizzazioni (profit e no-profit) che forniscono aiuti alimentari e che – grazie alle donazioni provenienti dall’industria, dalla distribuzione alimentare e dalla ristorazione – raccolgono molti prodotti.
Si tratta di organizzazioni prevalentemente di volontariato (il Banco Alimentare e la Società del Pane Quotidiano in Italia), o private (Last Minute Market).




LA FONDAZIONE BANCO ALIMENTARE ONLUS (FBAO)
Lo scopo della sua attività consiste nel provvedere "alla raccolta delle eccedenze di produzione agricola, dell’industria, specialmente alimentare, della grande distribuzione e della ristorazione organizzata; alla raccolta di generi alimentari presso centri della grande distribuzione nel corso della Giornata nazionale della colletta alimentare; e alla ridistribuzione a enti che si occupano di assistenza e aiuto ai poveri, agli emarginati e, in generale, a tutte le persone bisognose".
La FBAO opera sul territorio nazionale con 21 Organizzazioni Banco Alimentare, con cuicostituisce la Rete Banco Alimentare (Rete BA) che si avvale della collaborazione di 1500 volontari e di 118 persone retribuite per lo svolgimento della sua attività.




                    LAST MINUTE MARKET 


LAST MINUTE MARKET (LMM) è una società spin-off dell’Università di Bologna, nata nel 1998 come attività di ricerca e dal 2003 diventata una realtà imprenditoriale presente su tutto il territorio nazionale, con progetti volti al recupero dei beni invenduti (o non commercializzabili) a favore di enti caritativi.
Con oltre 40 progetti attivati in Comuni, Province e Regioni italiane, LMM ha consolidato un metodo di lavoro che permette di attivare in maniera progressiva il sistema di donazioni/ritiri, tenendo sotto controllo gli aspetti nutrizionali, igienicosanitari, logistici e fiscali.
Last Minute Market, infatti, non gestisce direttamente i prodotti invenduti, né ha magazzini o mezzi propri per il ritiro: l’organizzazione favorisce l’incontro diretto tra la domanda e l’offerta, occupandosi della messa in sicurezza di tutte le fasi del sistema.
Oggi le attività di LMM legate allo spreco alimentare sono indirizzate al recupero di prodotti alimentari, eccedenze di attività commerciali e produttive (LMM-FOOD), prodotti ortofrutticoli non raccolti e rimasti nei campi (LMM-HARVEST) e pasti pronti recuperati dalla ristorazione collettiva, come scuole e aziende (LMM-CATERING).


Nel corso degli anni il modello è stato esteso anche ad altre tipologie di beni e di attività commerciali e produttive (farmaci da banco e parafarmaci prossimi alla scadenza, libri o beni editoriali  destinati al macero, altri beni non alimentari), intervenendo ovunque si “producano” sprechi.
Alcuni numeri sui risultati concreti ottenuti da Last Minute Market:
- da uno degli ospedali di Bologna si recuperano ogni giorno 30 pasti pronti per la mensa, per oltre 35 mila euro l’anno;
- a Verona, da 8 mense scolastiche si recuperano 8 tonnellate all’anno di prodotti cotti, pari a 15 mila pasti;
- tra il 2010 e il 2011, nelle Province di Bologna e Ravenna sono stati ridistribuiti 43 mila pasti.
Tra le numerose iniziative collaterali realizzate da LMM si possono ricordare anche:
- l’ideazione, il lancio e la promozione della “Dichiarazione Congiunta contro lo Spreco Alimentare”, presentata il 28 ottobre 2010 al Parlamento Europeo a Bruxelles, nella quale sono specificati gli obiettivi da raggiungere entro il 2025 per ridurre lo spreco del 50% lungo tutta la filiera alimentare;
- il contributo alla promozione della “Legge Antisprechi” (L. 244/24 dicembre 2007), che ha permesso di incentivare la donazione di beni non alimentari;
- la campagna pluriennale Un anno contro lo spreco, promossa con l’alto patrocinio della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo, finalizzata a sensibilizzare l’opinione pubblica europea e italiana sulle cause e le conseguenze dello spreco.



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